Marina Abramović
In una stanza della galleria erano stati posti su di un tavolo vari oggetti come una rosa, del pane, un profumo, una bottiglia di vino, un bicchiere, delle catene e delle forbici: alcuni potevano essere strumenti di piacere, altri di dolore e vi era anche una pistola con un proiettile, possibile oggetto di morte. Insieme agli oggetti erano appoggiate sul tavolo le istruzioni:
“Ci sono 72 oggetti sul tavolo che possono essere usati su di me nel modo in cui desiderate. Io sono l'oggetto. Mi assumo completamente la responsabilità di quello che faccio. Durata: 6 ore (dalle 20:00 alle 2:00).”
Abramović dichiarò che il pubblico avrebbe potuto ucciderla, si pose come oggetto nelle mani delle persone presenti, che potevano decidere come e se interagire con lei. Durante tutta la durata della performance l’artista stette passivamente immobile, accettando senza opporsi qualsiasi cosa le venisse fatta.